Il disturbo da attacchi di panico è caratterizzato da ricorrenti episodi di ansia improvvisa, vissuti dalla persona con intenso disagio e con un profondo senso di paura.

Ogni attacco di panico è accompagnato da un corteo di sintomi che possiamo distinguere in:

  • sintomi psicologici: depersonalizzazione, derealizzazione, paura di perdere il controllo o di impazzire, pensieri negativi…
  • sintomi fisiologici: sudorazione, tremore, tachicardia, vertigini, dolori al petto, senso di soffocamento, formicolii…

L’intensità di questi sintomi e la loro comparsa inaspettata fanno sì che la persona li viva interpretandoli, ad esempio, come un principio di infarto. Questa interpretazione è tipica, non a caso spesso chi soffre di attacchi di panico ricorre al pronto soccorso come primo tentativo di cura.

Inoltre è facile che, dopo il primo episodio di panico, la persona ne sperimenti degli altri. Ciò è generalmente dovuto al meccanismo della “paura della paura“. La persona ha un ricordo così terribile dell’episodio che vive nel terrore che possa ripresentarsi, immaginando scenari catastrofici. Ciò non fa altro che aumentare la propria vulnerabilità alle crisi di ansia acuta.

Una volta appurato che a livello cardiologico e organico non vi è nulla di problematico, il passo successivo è quello di affidarsi a un professionista della salute mentale per intervenire efficacemente sul proprio disturbo. Il disturbo di panico non ha infatti a che fare con qualcosa che non va nel proprio corpo, ma con la propria sfera emotiva.

È importante chiedere aiuto il prima possibile, dal momento che non di rado gli attacchi di panico si associano all’agorafobia, ovvero alla paura di trovarsi in luoghi non familiari dai quali sarebbe difficile scappare o ricevere aiuto nel caso di un nuovo attacco di panico. L’agorafobia è in genere affrontata evitando di allontanarsi dai luoghi familiari oppure facendolo soltanto se accompagnati da una persona fidata (coniuge, parente, amico…).

Il trattamento tempestivo permette di superare con più facilità i problemi legati all’attacco di panico e all’agorafobia, evitando che il disturbo si cronicizzi. Come per ogni disturbo, infatti, anche per i problemi psichiatrici e psicologici la prevenzione e il trattamento immediato sono la migliore modalità per prendersi cura della propria salute.

Nel caso del disturbo da attacchi di panico, ritardare eccessivamente la richiesta di aiuto significa esporsi al rischio che, oltre ai problemi relativi agli episodi in sé, si mettano in moto altri circoli viziosi che alimenteranno l’ansia, la paura, l’evitamento delle situazioni, interferendo negativamente con la propria vita sociale, relazionale e lavorativa.

La terapia può essere di tipo farmacologico, psicoterapeutico oppure una combinazione delle due. L’uso combinato di farmaci e una psicoterapia focalizzata si è rivelata la strategia terapeutica più efficace.

I farmaci (generalmente benzodiazepine o antidepressivi) permettono infatti una gestione migliore del problema nel breve termine, aiutando il paziente a tollerare meglio la sintomatologia ansiosa.

La psicoterapia aiuta invece la persona a riconoscere le dinamiche che sottendo l’attacco di panico, a familiarizzare maggiormente con le proprie emozioni poco riconosciute e a inserire l’episodio di panico nel proprio contesto di vita, col risultato di renderlo meno estraneo e meno devastante.